Ciao, sono la Tristezza
Ciao sono la Tristezza, come stai?
Ho letto la lettera di Ansia qui e allora ho voluto scriverti anche io.
Perché fuggi da me? Perché mi eviti con tutte le tue forze?
Ti sei mai chiesto perché io esisto?
Perché se la risposta che ti dai è per farti star male… beh… vorrei che leggessi queste poche righe.
La vita è dura ed è piena di momenti difficili, di scelte complesse, di perdite… lo sappiamo bene.
Io esisto per questi momenti.
Esisto per far si che tu possa fermarti a riflettere e per far si che tu possa abbandonare una strada nociva che ti sta facendo del male.
Insomma, più di ogni altra cosa, io cerco di prendermi cura di te da sempre.
Il problema è che per fare questo l’unico modo che ho è farti stare male.
Allora... ricordi cosa è successo?
Ricordi la sofferenza che abbiamo provato per amore? Ricordi quanto hai combattuto per quella relazione?
Ricordo ancora quanto ci credevi, quanto combattevi con tutte le tue forze.
Ero ipnotizzata dal tuo coraggio e dalla tua forza d’animo.
Ma ci stavi distruggendo. Eravamo in una strada senza uscita. Non ci amava.
E capisci il mio ruolo qui? Se io non fossi intervenuta in quel momento… Avresti continuato a combattere, a provare, a soffrire.
Solo desideravi ricevere amore… e te lo meritavi…ma quell’amore non arrivava mai.
C’era bisogno che tu accettassi quella perdita.
Vedi, però, l’accettare quella perdita ha fatto si che tu potessi cercare l’amore in altre relazioni.
E trovarlo. Capisci?
È come se in un viaggio la destinazione finale fosse il ricevere amore, l’essere felice.
Il problema è che la prima strada scelta non ci portava a destinazione. Era una strada sbagliata.
Il mio ruolo non è cancellare la destinazione e farti essere infelice, come tanti ti hanno detto.
Il mio ruolo è farti capire che per quella strada non saremmo mai arrivati, e fartela abbandonare, così che tu possa arrivare attraverso un’altra strada a destinazione.
E l’unico modo che ho è apparire nella tua strada. Farmi sentire. Farti sentire le lacrime agli occhi, toglierti il piacere, farti sentire vuoto, risucchiarti le energie. Così che tu non possa più continuare per quella strada.
Mi dispiace, ma è l’unica cosa che so fare. So esattamente che non sono una bella compagnia. Ma immagina non ci fossi stata. Immagina non fossi intervenuta. Immaginati ancora in quella strada. Immaginati ancora mentre cerchi di arrivare a una destinazione che non arriverà mai.
So che hai paura di me… Ma vorrei capissi che la felicità esiste anche grazie alla mia presenza.
La felicità arriva quando arrivi a destinazione, no?
E durante il cammino, pur facendoti soffrire, sono io che ti aiuto a scegliere la strada.
Vorrei provare a mettere a posto le cose e a spiegarci. Ti va di incontrarci?
Ti mando un forte abbraccio.
Fammi sapere
T.